La belladonna è una di quelle piante che non deve assolutamente essere utilizzata per la realizzazione di rimedi naturali fai-da-te. E’ un veleno molto potente e le controindicazioni sono numerose. Può essere presa invece, sotto il consulto dello specialista, sottoforma di rimedio omeopatico. Questo perché in omeopatia viene diluita talmente tanto che è presente in dosi infinitesimali. A cosa serve la belladonna? Quali sono le sue proprietà? Gli effetti collaterali e le controindicazioni?
Benefici della belladonna
Sono tre i principi attivi utili della belladonna. Si tratta di:
- Scopolamina: dall’azione sedativa
- Atropina: azione anestetica
- Iosciamina: stimolante
Sono tre sostanze che agiscono sul sistema nervoso provocando poi differenti effetti. La belladonna viene utilizzata in omeopatia per realizzare prodotti antinfiammatori e antinfluenzali. Non solo, è utile anche qualora vi siano problemi all’apparato respiratorio. Il suo effetto antispastico invece la rende una pianta adatta per ridurrei succhi gastrici. I rimedi omeopatici di belladonna vengono prescritti in caso di gastrite, ulcera e colite.
Infine, è una pianta eccellente quando si tratta di ridurre i dolori, in paticolar modo quelli legati alle mestruazioni e le articolazioni. I composti naturali, i cui dosaggi sono scelti esclusivamente dal medico, possono curare problemi come la rinite e la congiuntivite allergica, l’acne, gli eritemi, il mal di gola etc. In omeopatia viene consigliata ad esempio anche per curare l’insonnia, calmare l’asma e curare la bronchite.
Sapevate che anche in ambito medico viene utilizzata? In pratica vengono estratti i principi attivi, così da poterli usare per la composizione dei farmaci. Utilizzata per i farmaci contro la nausea, il vomito, i disturbi uro-genitali etc.
Come si usa la belladonna
Viene utilzizata in omeopatia e farmacia. I dosaggi variano in base allo scopo. Rientra comunque tra le 10 piante più velenose. Sottolineamo ancora una volta che non potete usarla per realizzare rimedi caserecci.
A livello omeopatico è molto utilizzata contro i sintomi influenzali, il mal di testa e i dolori. Alcuni omeopati prescrivono rimedi a base di belladonna ad esempio in caso di mal di denti, colite, otite.
In quanto rimedio omeopatico è presente in diverse diluizioni e anche qui è il medico a valutare quale somministrare in base alla patologia, la costituzione, il grado generale di salute e l’età. In commercio si trova come granuli, supposte, compresse e gocce.
Controindicazioni della belladonna
Passiamo adesso alle controindicazioni di questa pianta estremamente velenosa. A livello omeopatico c’è chi ritiene che non possa averne in quanto solo “acqua e zucchero”. Gli omeopati comunque consigliano caldamente di assumere questo riemedio con attenzione. Potrebbero infatti ridurre l’effetto di antidepressivi, antispastici, anticolinergici e antistaminici.
Adesso però, vediamo quali sono le controindicazioni della belladonna fresca, così come la si trova in natura.
Mangiare foglie o bacche di belladonna è estremamente pericoloso. L’atropina è velenosa e può portare allucinazione svenimenti e alcune volte anche il coma e la morte. La tossicità di questa pianta è stata confermata dai numerosi avvelenamenti avvenuti in passato. Fià nel ‘700 veniva studiata dai ricercatori. Scoprirono che causava sia i danni allo stomaco che al sistema nervoso parasimpatico.
Pianta della belladonna: informazioni utili da conoscere!
Botanicamente conosciuta con il nome di Atropa Belladonna. Questa pianta appartiene alla famiglia delle solanacee, cioè a quella di pomodori e melanzane. In Italia è piuttosto diffusa, la si trova nei bosci delle alpi e degli appennini. I suoi fiori sono violacei e fioriscono in estate, mentre le bacche ricche di semi. Quando le bacche sono acerbe la colorazione è verde, quando invece matura, diventa molto scura.
Si tratta comunque di un arbusto non particolarmente grande. Non supea il metro e mezzo di altezza. Ma come mai viene chiamata belladonna?
Negli anni 500 molte donne utilizzavano in modo imprudente la belladonna per rendere gli occhi più nelli e magnetici. Ha il potere di dilatare la pupilla, cosa che a quei tempi esaltava la bellezza ed era indice di magnetismo e fascino.