I ravanelli (Raphanus sativus) sono ortaggi appartenenti alla famiglia delle Brassicacee e sono originari dell’Asia. Possono assumere diverse forme e colori, a seconda della tipologia. In Italia quelli maggiormente consumati sono piccoli, rotondeggianti e di colore viola-rosso.
Il ravanello è molto apprezzato nel settore fitoterapico in quanto ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo. E’ diuretico, disintossicante, alleato del fegato e dei reni. Continua a leggere per scoprire nel dettaglio tutte le proprietà, e non solo, dei ravanelli.
Proprietà e benefici dei ravanelli
- Depurativi e diuretici: grazie al buon contenuto di potassio e di acqua, il ravanello stimola la diuresi. Il consumo di questi ortaggi aiuta ad eliminare le scorie e sostanze nocive disintossicando soprattutto il fegato ed i reni. Favorendo la diuresi, sono un valido aiuto nel contrastare la ritenzione idrica e la cellulite. Sono anche consigliati in caso di ittero poichè la loro assunzione facilita l’eliminazione della bilirubina.
- Ipotensivi: il potassio contenuto nei ravanelli contrasta la pressione alta in quanto favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
- Dimagranti: il ridotto apporto calorico e la buona presenza di fibre (effetto saziante), rendono queste verdure utili in un regime dietetico ipocalorico.
- Calmanti: grazie ai suoi componenti nutritivi, il ravanello coadiuva il rilassamento del sistema muscolare e nervoso. In campo fitoterapico, viene spesso consigliato di assumere un cucchiaino di succo puro di ravanello per calmare tosse ed asma.
- Antiossidanti: questi ortaggi sono in grado di proteggere il nostro organismo dall’azione dannosa dei radicali liberi. I composti antiossidanti contenuti nel ravanello (es. isotiocianati, vitamina C, luteina, zeaxantina, ecc.), gli conferiscono la capacità di contrastare lo stress ossidativo causato dai radicali liberi. Lo stress ossidativo è uno dei motivi principali dell’invecchiamento cellulare, problemi cardiovascolari ed alcune forme tumorali.
- Antielmintici: questa proprietà consente ai ravanelli di combattere la formazione dei parassiti a livello intestinale.
- Antibatterici: alcune sostanze presenti nelle radici e foglie sono in grado di bloccare un’eventuale proliferazione batterica. Valido alleato in caso di raffreddore o influenza, in quanto aiuta ad accelerare il processo di guarigione.
- Contrastano il prurito: i ravanelli possono essere utilizzati per lenire il prurito provocato dalle punture d’insetti. Sarà sufficiente applicare una fettina di ravanello direttamente sulla parte interessata.
Proprietà nutrizionali e calorie
Cento grammi di ravanelli apportano circa 11 kcal, così ripartite:
- 95,6 gr di acqua;
- 1,8 gr di carboidrati;
- 1,3 gr di fibre alimentari;
- 0,8 gr di proteine;
- 0,1 gr di grassi.
Tra i sali minerali più abbondanti troviamo: potassio (240 mg), sodio (59 mg), calcio (39 mg), fosforo (29 mg), magnesio (10 mg) e ferro (0,9 mg).
La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine: B (B1, B2, B3, B5, B6), C, E, J, K e folati.
Il ravanello è anche ricco di antiossidanti come beta-carotene, luteina, zeaxantina, ecc.
Come cucinare i ravanelli
Prima di capire come utilizzare al meglio il ravanello in cucina, vediamo velocemente alcuni consigli utili per acquistarlo sempre fresco. E’ fondamentale scegliere ravanelli sodi e di piccole dimensioni. Quelli troppo grandi potrebbero risultare troppo legnosi e duri da masticare. Il colore deve essere inoltre deciso e non sbiadito. Le foglie invece devono presentarsi verdi (no ingiallite) e non appassatite. Possono essere conservati in frigorifero circa una settimana.
Sono ortaggi che nella nostra tradizione culinaria vengono consumati principalmente a crudo nelle insalate, per via del loro sapore pungente e piccante. Come gusto, si abbinano bene con: carote, mele, zenzero, finocchi, pere e noci. Per accentuare la loro croccantezza, si consiglia di immergere i ravanelli in abbondante acqua fredda per qualche ora. Si prestano benissimo al pinzimonio e come ingredienti per arricchire salutari e depurativi centrifugati.
Nonostante i ravanelli cotti siano pochi utilizzati, si prestano comunque a ricette molto originali. Possono essere fritti, utilizzati come condimento per il riso e frittate oppure per preparare un pesto sfizioso e sicuramente creativo.
Della pianta del ravanello vengono consumate anche le foglie. Previa bollitura, possono arricchire frittate e zuppe oppure essere consumate da sole condite semplicemente con olio evo e sale.
Come coltivare i ravanelli
Il ravanello predilige un clima fresco-temperato ed una buona esposizione solare.
Il terreno ottimale prevede un suolo sciolto, ben lavorato, drenante e non eccessivamente concimato. Ad esempio, un eccesso di azoto provoca la crescita delle foglie a scapito della radice.
Il periodo di semina va dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate. I ravanelli si seminano direttamente in campo aperto, mettendo il seme a dimora nell’orto a circa 1 cm di profondità. Generalmente si coltiva il ravanello in file distanti 20 cm, con distanze di 4 – 5 cm tra le piantine. E’ possibile anche una semina a spaglio.
Il ravanello richiede una quantità di acqua costante e bilanciata. Un’irrigazione troppo abbondante provoca una crescita fogliare importante ed uno scarso sviluppo radicale. D’altro canto, la carenza di acqua rende invece più legnosa la radice.
A seconda della cultivar, quest’ortaggio è possibile raccoglierlo circa un mese dopo la semina. Se la radice resta a lungo nel terreno si indurisce e diventa piccante.
Controindicazioni
Il ravanello non presenta particolari controindicazioni. Tuttavia, va limitato il consumo in caso di colite, gastrite e calcoli renali.
Un consumo eccessivo di questa verdura può causare gonfiore e flatulenza.
Descrizione della pianta
Tipologie di ravanelli
Le tipologie vengono suddivise in tre categorie, a seconda della durata del ciclo di coltivazione.
- Ciclo breve: varietà caratterizzate da un tubero piccolo e arrotondato. Possono essere raccolte già 3 – 4 settimane dopo la semina. Quest’ultima può essere eseguita indicativamente tutto l’anno, tranne nei periodi di freddo intenso e gelate.
- Estive-autunnali: il ciclo di coltivazione dura circa 6 mesi e queste cultivar presentano radici di media-lunghezza.
- Invernali: il ciclo di coltivazione dura circa 3 mesi e si tratta di varietà dalle radici molto grandi.